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Autore spazio privato per ghezzi
13Abyss

Reg.: 20 Lug 2003
Messaggi: 7565
Da: Magliano in T. (GR)
Inviato: 03-10-2004 15:20  
quote:
In data 2004-10-03 12:01, FodorGroup scrive:

[...]la prepotenza di uno spazio televisivo come 'fuori orario' si produce nel momento in cui si travalica il principio che sta alla base della trasmissione, che è quello di produrre cultura a largo scandaglio e a larga fruizione, e si arriva ad una forma di propaganda "ideologica" intrusiva, volta ad imporre la propria visione ozuana o pseudotale a scapito di altri artisti; e questo è ciò che sta avvenendo[...]



Sinceramente non ho mai creduto a FO come contenitore/produttore di cultura cinematografica di ampio respiro.
Sei tu a cadere in contraddizione perchè, se realmente questi fossero gli intenti del programma, non ci sarebbe spazio per monumentali filmografie come questa su Ozu.
FO è una scelta, una passione e il frutto di una mente pensante. In quanto tale, non potrà mai essere un programma obiettivo.
FO non è per tutti. Amici miei si massacrerebbero i genitali su di un'incudine pur di sorbirsi un qualsiasi film di Bergman o ascoltare Ghezzi in maglietta della salute.
Molti amici miei.
La maggioranza.

Resta il fatto che, caro FodorGroup, non hai ancora spiegato le motivazioni di questo tuo intervento. Perchè esordire con una critica del genere?
Solo curiosità, per carità.

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watahh

Reg.: 21 Lug 2004
Messaggi: 111
Da: modena (MO)
Inviato: 04-10-2004 12:35  
e se mosso dalle critiche prendesse le ferie..

[ Questo messaggio è stato modificato da: watahh il 26-02-2009 alle 12:15 ]

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FodorGroup

Reg.: 01 Ott 2004
Messaggi: 4
Da: taranto (TA)
Inviato: 04-10-2004 20:13  
vediamo se ho compreso bene a cosa allude watahh: se ghezzi domani dovesse partire per le antille attratto da una diversa qualità della vita e FO scomparisse, ne avremmo moltissimo dolore, e la perdita sarebbe cagionevole alla cifra di diversità fino ad ora da lui rappresentata in rai; quindi pentimento, per tutte le critiche di noi ignari di quanto effimera è la nostra/sua esistenza, e oltremodo irriconoscenti..
beh, il discorso è spostato dal contenuto del palinsesto di FO alle incertezze esistenziali sul destino di ghezzi, a cui watahh riconosce ampiamente tutto il merito della trasmissione, la quale, venendo a mancare l'icona creatrice, decadrebbe miseramente fino ad essere riassorbita da rainews o dal caffè di regime di "telecamere"..
il parallelo di questo discorso con il tema dell'ammirazione incondizionata, di cui sopra, credo sia abbastanza pertinente...
le cose non stanno esattamente così, la redazione di FO è foltissima e ricolma di tanti piccoli ghezzi rampanti che attendono di trovare il giorno dell'infortunio per entrare in campo.. e poi, se le cose fossero delineate come dice watahh, se ghezzi dovesse per forza avere mano libera perchè senza di lui in nulla, io avrei molta paura..
ecco perchè sono importanti le critichine di ora, ammesso che arrivino all'orecchio....




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enrico ghezzi continua ad occupare lo spazio di 'fuori orario' riririproponendo l'intera sterminata filmografia di ozu ogni trimestre, ad uso e consumo oramai privato.. qualcuno faccia qualcosa in difesa della diversità culturale

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Tristam
ex "mattia"

Reg.: 15 Apr 2002
Messaggi: 10671
Da: genova (GE)
Inviato: 04-10-2004 21:13  
FodorGroup è Ghezzi.
quindi attento alle maiuscole.
comunque, putroppo io sono un pò così, e oggi non ho voglia di leggervi, però pensavao ad una cosa... e quindi ve la dico.
Non ho mai sopportato ghezzi fino a quando un giorno, dopo essere stato via dall'italia per tanto tempo, mi resi conto quanto fosse prezioso.
L'epifania avvenne una sera. mi comprai il videoregistratore, dopo non averlo avuto per anni, e presa a caso una cassetta, mi ritrovai di fronte a l'asincrono ghezziano, che sempre avevo trovato incomprensibile, causa la poca attenzione per la voce e la maniacale voglia di riuscire a capire quello che dicesse nel labiale.
beh fu una folgorazione. mi piacque così tanto ascoltarlo (e capirlo!) che mi accorsi di quanto in verità mi fosse mancato...
Avevo anche due suoi libri, li ripresi e in uno trovai un cd della durata di 26 minuti. Un monologo folle, accartocciato, insensato eppure così pregno e denso da risultare, alla fine dei conti, un vero e proprio propulsore di suggestioni e idee. lo ascoltai per tutto il giorno, forse 10 volte. e mi capita spesso, quando ho voglia di rilassarmi di mettere su quel cd, o una videocassetta con i suoi (bellissimi) deliri...
ghezzi è indispensabile


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La cosa più segretamente temuta accade sempre

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AlZayd

Reg.: 30 Ott 2003
Messaggi: 8160
Da: roma (RM)
Inviato: 05-10-2004 11:05  
Fuori Orario e Ghezzi sono la stessa cosa: l'ultimo aggancio "felice" col cinema in televisione. Un fenomeno di portata storica. Ricordiamolo. Le reti nazionali e private usano i film come contenitori da riempire con la pubblicità, massacrandoli! Odiosa, barbara e bestiale pratica quella di interrompere la proiezione prima che i titoli di coda siano terminati, con lo spettatore ad elaborare le proprie emozioni, sulle ultime note del tema musicale che va spegnendosi lentamente.., ansioso di scoprire l'autore ed il titolo di quella musica che gli era tanto piaciuta. Invece.., beccati all'improvviso, in pieno volto,‘sta sottiletta kraft!!! Ma è una vecchia, triste storia.
Enrico Ghezzi? Tutti gli appassionati di cinema dovrebbero essere grati a questo uomo schivo, "asincrono", scapigliato, che qualcuno trova incomprensibile. Ma proviamo a leggere la sua bellissima, lucidissima e comprensibilissima monografia su Kubrick (uno dei suoi autori feticcio)edita da Il Castoro, poi magari ne riparliamo. Ghezzi ci ha fatto riscoprire e/o conoscere (in copie possibilmente non corrotte) le opere dimenticate di immensi registi: Ozu (lo metterei tra i primi 5 migliori registi di tutta la storia del cinema), R. Bresson, Von Stroheim, M. Powell, Rossellini, Vigò (il suo autore feticcio), Renoir, Tourneur, Ulmer, Bunuel, Welles (riportando alla luce il suo stupendo documentario prodotto dalla Rai nel 64: "Nella Terra di Don Chisciotte"), ecc. Ma anche autori forse meno importanti, spesso sconosciuti, e non per questo privi di grande valore e fascino. Il Kitano degli esordi (praticamente “lanciato” da Ghezzi), King Hu (autore del superbo Touch of Zen, fagocitato da quella boiata pazzesca di La Tigre e il dragone, all’origine di Matrix e di Kill Bill...), James Tobak, Oja Kodar, Sergey Paradzanov, Bela Tarr, Marlen Chuziev, Kira Muratova, J.M. Straub/Huillet, e la Nouvelle Vague. Gli autori "maledetti", controversi, ribelli, anarchici, dolenti, ironici, graffianti, antiborghesi - se mi si passa il termine un po' consunto.. -, ma anche l'elenco di un cinema più "rassicurante" e reperibile, potrebbe allungarsi a dismisura. Di fronte a ciò, i difetti di Fuori Orario e la presunta incomprensibilità del suo ideatore, trattandosi per l'appunto di un programma "altro", "fuori" , passano decisamente in secondo piano. Anzi ne costituiscono l'essenza.
Non “ascolto” quasi mai Ghezzi in diretta, in quelle ore della notte, così come rare volte resto sveglio per guardarmi i film. Registro e spesso lo risento quasi sempre dopo la visione delle pellicole. Non parlerei di recensioni o di critiche con Ghezzi, bensì di una vera e propria stretta, viscerale “convivenza” con il cinema allorchè ne parla come di un’intima e felice (magnifica) ossessione. Va di moda imitare il suo modo di (non) scrivere...
Mi sembra un tipo forte il Ghezzi, e mi chiedo il perchè di quella diffusa esigenza di comunicazione lineare e piana, scontata, convenzionale, omologata se non addirittura manipolatrice ostentata dai “pennivendoli di regime”, dalla critica istituzional/rampante. Non esiste una critica "oggettiva" se non riferita alla storicità filmica, se non si tratta di un'analisi storicistica a posteriori (anche questa non necessariamente infallibile). Allora meglio inventare, procedere per libere e fantasiose associazioni d'idee, esprimere le proprie impressioni personali senza barare, mediante un percorso intuitivo, pre-logico, utilizzando spontaneamente il proprio bagaglio di conoscenze. Inutile dire tuttavia quanto queste "fantasie" possano a volte apparire più "vere" di tante critiche ufficiali ingessate, molto "colte" e piene di buon senso. Al riguardo bisogna proprio riconoscere alcune genialate di Ghezzi. Ricordo con stupore ancora vivo quando fece impovvisamente comparire i titoli di testa di Bella di Giorno di Bunuel direttamente dalle oscure profondità della scatola blu di Mulholland Drive.., come in un gioco di prestigio.., in una dissolvenza in nero. Segno che lui ha ben presente - cazzo se ce l'ha presente, e a ragione! - la stretta relazione che intercorre tra il cinema di Lynch, e di tutto il cinema immaginifico, iconoclastico,visionario, antiborghese, ecc.., moderno e post-moderno, e la grande lezione di Luis Bunuel. Un cineasta che odiava il "proselitismo" filmico, con nessun allievo e più di 114 allievi a venire, fino ai nostri giorni... Per tonare a Ghezzi, anche un "gesto", una trovata, un artificio visivo (l'arte, il cinema è puro artificio), può essere linguaggio, comunicazione, anche senza parole, o con ellissi di parole. Tuttavia, mi piace di più frequentare Ghezzi aprendo di tanto in tanto le pagine di due suoi ottimi libri (Bompiani): “cose (mai) dette” e “paura e desiderio – cose (mai) viste”.
Il primo titolo è praticamente la trascrizione delle “variazioni sul tema” da lui improvvisate su Fuori Orario (con allegato un CD che non ascolto mai…, a differenza di Tristam ), una sorta di “documento” prezioso ed utile per ripercorrere le tappe della trasmissione e ricordare i film mandati in onda, fino a quale anno non ricordo. ll secondo libro, le cui ultimissime pagine sfumano gradualmente in nero, come una dissolvenza filmica, con la prefazione di Mario Schifano e con questa citazione in copertina: “Non è il tempo a mancarci. Siamo noi che manchiamo al tempo”, è una raccolta di scritti di Ghezzi tratti da varie riviste di cinema, da quotidiani, ecc., a partire dagli anni settanta fino ad oggi. Io li trovo molto interessanti, comprensibili sempre e comunque, anche quando potrebbero sembrare “fumosi”... ma con gioia e convinzione, con quel gusto giocoso per l'architettura delle parole. Parole "inutili” in questo caso, così come ci appaiono (quasi) inutili le parole al cinema, nei film.




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"Bisogna prendere il veleno come veleno e il cinema come cinema" - L. Buñuel

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watahh

Reg.: 21 Lug 2004
Messaggi: 111
Da: modena (MO)
Inviato: 05-10-2004 18:27  
un'idea come un'altra

[ Questo messaggio è stato modificato da: watahh il 26-02-2009 alle 12:16 ]

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scimmiato

Reg.: 06 Ott 2004
Messaggi: 13
Da: Milano (MI)
Inviato: 06-10-2004 15:48  

PALINSESTI

Sarebbe un bell'argomento di discussione se in televisione ci fossero 50 Ghezzi, 50 punti di vista sul cinema, 50 proiezioni "intelligenti" al giorno...
Purtroppo non è così.
Ci tocca tenerci Ghezzi e il suo cinema, soprattutto se consideriamo che Fuori Orario è Ghezzi, ed esiste esclusivamente per merito suo, come tanti titoli si possono apprezzare in tv proprio grazie a lui.

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There's something I wanted to tell you
so funny you'll kill yourself laughing
but then I look around
and I remember
that I am alone... forevermore.
Morrissey

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